lunedì 13 dicembre 2010

LETTERA APERTA AL CIRCOLO DEL PdL

Lettera aperta al coordinatore di Circolo del PdL di Prata,

    qualche volta ho avuto scambi di idee con Denis De Marchi o altri ragazzi impegnati del PdL, ne ho sempre apprezzato il buon senso e la scarsa propensione alla demagogia imperante.

Non vorrei che l'aria di elezioni ammorbasse il clima, serve serietà in certi momenti, non servono sicuramente beghe.
Negli ultimi tempi infatti noto che qualcosa sta cambiando, il coordinatore locale del Popolo delle Libertà manda messaggi del tipo: "scendiamo in piazza contro chi ci critica".

Vorrei ricordare a tutti che di occuparsi della cosa pubblica a nessuno di noi l'ha ordinato il medico, i cittadini hanno diritto e dovere di criticarci se alcune cose non funzionano.

Dire che tutto va bene e siamo i migliori, che il bene lo facciamo solo noi e magari gli altri fanno solo male non porta a niente, solo a inutili e sterili polemiche.

I cittadini ci chiedono di affrontare i problemi, anche dialogando con chi la pensa diversamente da noi.

Invece di portare in piazza i politici di grado più elevato per fargli fare la passerella come "santini viventi", un modo vecchio di far politica, ostentando amici in alto, si rischia di far la figura dei galoppini,  pensiamo invece ai problemi veri.

Magari con qualche serata in più sulle esigenze della gente (medici, piano casa, etc.) e riempendo i gazebi di proposte.

Proprio sulle proposte dai gazebi, giorni fa abbiamo fatto anche noi il nostro banchettino in piazza, i concittadini ci hanno chiesto  di ridurre gli stipendi dei politici, voi quei politici con i sederi su tante sedie li fate sfilare per le vie del paese, poi a Trieste questi politici che fanno?

Usano le auto blu, con doppio autista ( http://messaggeroveneto.gelocal.it/dettaglio/ballaman-ha-rinunciato-all%E2%80%99auto-blu-ma-incassa-3200-euro-il-mese-di-rimborso/2309247 ).

Piazzano se stessi  e gli amici nei consigli di amministrazione degli enti  con stipendi e gettoni di presenza da decine di migliaia di euro ( http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/pubblica/html2pdf.aspx?id=222643&tipoAtto=9&storico=False ) e tanti benefit  (
http://ilpiccolo.gelocal.it/dettaglio/friulia-marescotti-viaggia-in-jaguar-il-manager:-per-risparmiare/2042970 ) .

Hanno fatto aumentare di 400 milioni di euro il debito della Regione rispetto a quanto lasciato da Illy ( http://www.consiglio.regione.fvg.it/pagine/comunicazione/comunicatistampa.asp?comunicatoStampaId=11676 )

Queste non sono critiche, sono realtà di fatto.

Possiamo chiedere ai vostri rappresentanti, come lo chiediamo anche ai nostri del Partito Democratico, una maggiore sobrietà?

Ci sono proposte di legge in Regione che chiedono la riduzione dei costi dei consiglieri regionali da parte del nostro partito ( http://messaggeroveneto.gelocal.it/dettaglio/il-progetto-pd-sui-costi-della-politica:-meno-consiglieri-e-assessori-esterni/2571732 ), attendiamo quelle dei vostri, ma non a chiacchiere e dichiarazioni, è facile dire alla gente di fare sacrifici perchè c'è la crisi. Bisogna però dare il buon esempio SUL SERIO, non coi predicozzi.

Passiamo ai fatti, senza attacchi a chi informa, nel reciproco rispetto, il dovere di chi sta in maggioranza è governare, il dovere MINIMO di chi fa opposizione è di segnalare dove si governa male.

Siamo sereni nel dire questo, poichè abbiamo sempre riconosciuto i meriti quando ci sono stati, abbiamo appoggiato l'amministrazione quando si è trattato del bene comune del paese, come ad esempio la presa di posizione contro le Casse di Espansione di Ghirano con spirito bipartisan.

Quindi questa lettera non vuole rinfacciare niente a nessuno, ma a volte è meglio tirare i politici per la giacchetta, non facciamo sempre da zerbini, poichè gli zerbini spesso vengono usati e poi buttati quando non servono più, questo è anche un consiglio personale al giovane coordinatore del PdL.

Penso che di certi comportamenti anche la base del PdL sia stufa, non basta più dire che gli altri sanno solo criticare, lo dimostrano i cali nei sondaggi, forse sarebbe tempo che invece di contrapposizioni di schieramenti, si facessero confronti sui fatti e sulle proposte. Anche perchè la nostra è da sempre una critica costruttiva.

Cordiali Saluti,

          Moreno Puiatti

(segretario del Circolo del Partito Democratico di Prata di Pordenone)

domenica 12 dicembre 2010

L’Italia e noi: un futuro da afferrare assieme - ROMA 11.12.2010



...C’è una crisi seria, che ci accompagnerà per un tempo non breve; c’è il rischio di un peggioramento delle già difficili condizioni di vita di milioni di italiani, c’è un orizzonte incerto per la nuova generazione. E ci sono tuttavia energie buone, grandi capacità, disponibilità, e ci sono ricchezze in questo nostro Paese: tutte risorse che possono essere messe in movimento.


... Hanno fallito infine perché hanno preso a rovescio il grande tema economico e sociale: sono stati con la ricchezza, sono stati con la rendita, sono stati con il privilegio e hanno così disarmato le leve della crescita: la famiglia, il lavoro, l’impresa, la conoscenza. Hanno fallito e se hanno fallito non può sempre essere colpa degli altri: dei comunisti, dei giornali di sinistra, dei giudici, dei traditori, degli americani o dei marocchini, dei complotti internazionali. Caro PDL e cara Lega, ve lo chiedo ancora: avete governato per sette anni degli ultimi nove. Quanto anni volete governare prima che sia colpa vostra?


... Con il loro bel rigore ci troviamo con la crescita più bassa d’Europa e con il debito più alto. E con la propaganda del rigore hanno tolto la voce ai problemi veri. Crisi industriali abbandonate, lavoratori, insegnanti, ricercatori e immigrati che per farsi vedere devono andare sui tetti o sulle isole. Piccole imprese che saltano nel silenzio generale non solo perché non c’è lavoro ma anche perché nessuno paga più, a cominciare dallo Stato. Collette fra le famiglie per far funzionare la scuola dell’obbligo. E i libretti della spesa che dopo quarant’anni ricompaiono nelle botteghe dei nostri paesi. Altro che social card! Libretti della spesa, caro Tremonti, proprio quelli di una volta!


.... Vogliamo dire da qui che noi abbiamo un progetto di cambiamento. Non ci arrendiamo al declino dell’Italia. Non c’è nessuna ragione per arrendersi. Noi possiamo e dobbiamo avere il nostro posto nel mondo nuovo. Possiamo e dobbiamo preparare giorni migliori per la nuova generazione.


...Quello che ha provocato a finanza lo paghi la finanza e non lo si scarichi per anni e anni su chi non c’entra nulla e sulle nuove generazioni. 


...Noi vogliamo bene a quelli che il pane se lo sudano, ma che possono guardarsi tranquillamente allo specchio. Ai lavoratori che perdono o rischiano l’occupazione, alle famiglie inquiete per il futuro dei figli, ai precari, al pensionato che gira tre supermercati per trovare la merce che costa meno, agli insegnanti che non si arrendono, agli imprenditori che non mollano mai, agli operatori della legalità che resistono, agli amministratori perbene che si appassionano alla loro comunità, agli studenti che sanno studiare e che sanno farsi sentire, ai volontari che diffondono gratuità e solidarietà, agli immigrati che lavorano qui tirano la cinghia e mandano un po’ di soldi alla povertà delle loro famiglie.


(Pierluigi Bersani)
...

mercoledì 8 dicembre 2010

Idrovore, accuse per i ritardi nei collaudi

A oltre un mese dall’emergenza alluvionale non si sono placate le proteste in merito al cattivo funzionamento delle idrovore sul territorio comunale. In particolare la nuova idrovora sul rio Buidor all’altezza della chiesa di San Simone, inaugurata alla presenza degli amministratori regionali e provinciali, è finita nel mirino delle opposizioni consiliari che hanno presentato un’interrogazione congiunta. «È inutile posizionare un’idrovora potente per poi assistere al suo cattivo funzionamento – ha attaccato Moreno Puiatti di “Cambiare insieme” –. Molti dei disagi per i cittadini sono stati causati dalla cattiva manutenzione o dal ritardato collaudo degli impianti. È meglio, allora, spendere di meno per le inaugurazioni e preoccuparsi di più del reale funzionamento degli impianti. Esistono metodi di collaudo attraverso simulazioni di qualità per non attendere l’arrivo dell’emergenza». Il sindaco Nerio Belfanti non ha negato gli errori e i ritardi, ma ha garantito nuovi interventi per la messa in sicurezza del territorio comunale. «È già partita la richiesta di intervento diretto all’assessorato regionale alla Protezione civile per il potenziamento delle idrovore sul rio Buidor e di San Giovanni, il posizionamento di due nuove idrovore a Peressine e a Villanova e l’acquisto di altre tre idrovore mobili, una delle quali per Ghirano – ha assicurato –. Il totale della spesa ammonta a un milione 400 mila euro, una cifra alta, ma indispensabile. Sono, inoltre, in corso incontri per rendere più efficienti impianti così complessi. Per fortuna l’argine del Meduna parancolato non poteva rompersi e ben 21 gruppi di Protezione civile, oltre al nostro comunale, sono generosamente intervenuti sul territorio. Purtroppo il vero collaudo di un impianto lo si fa al momento della criticità». Il ragionamento non ha convinto né le minoranze né il numeroso pubblico che ha riempito la sala consiliare, identificatosi nel commento del capogruppo di “Giovani idee in comune” Simone Giacomet: «Eppure i collaudatori vengono pagati subito...». Giacinto Bevilacqua


Messaggero Veneto — 07 dicembre 2010   pagina 13   sezione: PORDENONE

lunedì 6 dicembre 2010

Il Pd chiede sei impegni all amministrazione di Prata

Sistemazione di via Roma, apertura dell’ufficio postale del capoluogo, riduzione delle tariffe scolastiche, aumento dei vigili urbani, verifica dell’approdo sul Meduna, controllo delle idrovore. Sono questi i sei impegni che il Partito democratico assegna all’amministrazione comunale. «Ultimamente nella politica di Prata si parla soltanto di grandi opere come le scuole di Villanova, lo stadio e il palasport – sostengono i Democratici –, ma amministrare un Comune significa anche prendersi carico di cose minori». Eccole, una per una. Sistemazione del porfido e dei marciapiedi di via Roma: «Va presa in considerazione l’asfaltatura della strada. Non trattandosi di zona pedonalizzata, il manto stradale non regge alle sollecitazioni del traffico automobilistico. La pietra usata per i marciapiedi va sostituita essendosi rivelata friabile sia in via Roma sia a Prata di Sopra». L’ufficio postale: “E’ aperto soltanto al mattino, come fossimo un paesino di montagna. Altre amministrazioni comunali interpellano Poste italiane quando il servizio provoca disagi agli utenti». Per ridurre le tariffe su mense e trasporti scolastici «va usato l’avanzo di bilancio, magari assegnando meno denaro agli studi di fattibilità su progetti che difficilmente si realizzeranno». I vigili urbani: «Sono ancora troppo pochi. Capita che durante i funerali non ci sia nessuno, neppure i volontari, a presidiare l’attraversamento della Pordenone-Oderzo». L’approdo sul Meduna: «Che fine ha fatto? Inutilizzato e spesso inagibile, dopo una spesa di 100 mila euro, 73 mila come contributo regionale e 27 mila da fondi propri del Comune». Le idrovore: «Vanno verificate e controllate come gli scarichi sul territorio, visti i disguidi che si sono avuti con gli allagamenti di inizio novembre. Nonostante l’eccezionalità dell’evento e l’impegno straordinario dei volontari della Protezione civile si sarebbe potuta evitare una parte dei danni». (g.b.)

Messaggero Veneto — 05 dicembre 2010 pagina 11 sezione: PORDENONE

venerdì 3 dicembre 2010

immagine documento

Pd critica il Comune Si occupi di disservizi e di strade dissestate

Ultimamente a Prata si parla solo di grandi opere, come le scuole di Villanova, lo stadio e il palazzetto dello sport, ma amministrare un comune «significa anche prendersi carico di cose minori». Così, tramite il periodico "ScopriAmo Prata" si esprime il Circolo del Partito democratico, segnalando alcuni punti in cui l'amministrazione «forse dovrebbe impegnarsi di più». In particolare, la sistemazione del porfido e dei marciapiedi di via Roma anche prendendo in considerazione la riasfaltatura della strada. Non trattandosi di zona pedonalizzata, il manto stradale non regge alle sollecitazioni del traffico. E la pietra usata va sostituita essendosi rivelata fragile. Poi, nel mirino del Pd entra l'ufficio postale, che è aperto solo il mattino; «come se fossimo in un paesino di montagna. Altre amministrazioni invece interpellano le Poste italiane quando il servizio provoca disagi agli utenti». E ancora: «Che fine ha fatto l'approdo sul Meduna? Inutilizzato e spesso inagibile, dopo una spesa di 100 mila euro, 73 mila frutto di contributo regionale e 27 mila con fondi propri». Infine, usare l'avanzo di bilancio per ridurre le tariffe su mense e trasporti scolastici; «magari assegnando meno denaro agli studi di fattibilità su progetti che difficilmente si realizzeranno».
      Romano Zaghet


Il gazzettino 03.12.2010

Sicurezza, servono idrovore fisse in tutti i canali

Che la riunione consiliare fosse di particolare interesse lo si è visto dalla presensa del pubblico che lunedì sera ha occupato tutti i posti disponibili in Villa Morosini..... Sull'interrogazione della minoranza riguardante il parco urbano di Prata capoluogo, il sindaco ha fatto poi presente che, il progetto è stato predisposto in base alle normative in essere, e i costi delle aree interessate da esproprio sono determinate da stime catastali. Per quanto concerne il funzionamento delle idrovore Belfanti ha ribadito «che il vero collaudo si fa nei momenti di emergenza e, seppur con qualche difficoltà, l'idrovora sul rio Buidor ha scongiurato danni maggiori»..... il sindaco ha informato l'assemblea di aver fatto richiesta alla Protezione civile, di installare idrovore fisse in tutte le chiaviche che sgrondano le acque interne sui fiumi Maduna e Livenza. Idrovere che costerebbero un milione e 200 mila euro..... 
Con il voto favorevole della maggioranza, contrario di "Cambiare insieme" e l'astensione di "Giovani idee in comune", l'assemblea ha approvato l'assestamento definitivo del bilancio di previsione 2010.


Il gazzettino 01.12.2010

Esposti su una dipendente comunale: botta e risposta Gasparotto-Belfanti

martedì 23 novembre 2010

Convocazione Consiglio Comunale: Lunedì 29 Novembre ore 20:00



1.
Lettura ed approvazione verbali della seduta consiliare del 30.09.2010 dal n. 39 al n. 43 compreso; 
2.
Interrogazione congiunta presentata dai gruppi consiliari “Giovani idee in comune” e “Cambiare insieme” avente ad oggetto: delibera di Giunta comunale n. 117 del 7.10.2010 “Opera Pubblica n. 06/2009 — Parco urbano Capoluogo — 1° stralcio. Direttive”; 
3.
Interrogazione congiunta presentata dai gruppi consiliari “Giovani idee in comune” e “Cambiare insieme” avente ad oggetto: potenziamento e manutenzione delle idrovore; 
4.
Interrogazione presentata dal gruppo consiliare “Giovani idee in comune” avente ad oggetto: esposto alla Corte dei Conti;
5.
Interpellanza congiunta presentata dai gruppi consiliari “Giovani idee in comune” e “Cambiare insieme” avente ad oggetto: presenza dei Vigili Urbani nel nostro Comune;
6.
Mozione presentata dal gruppo consiliare “Cambiare insieme” sui volontari della sicurezza;
7.
Assestamento definitivo del bilancio di previsione 2010 (Imm. esecutività);
8.
Gestione dei servizi socio-assistenziali a favore della popolazione disabile e modalità di coordinamento con i servizi sanitari e socio sanitari — servizi in delega alla A.S.S. n. 6 Friuli Occidentale. Approvazione modifica atto di delega 2007/2011 (Imm. esecutività); 
9.
Comunicazioni del Sindaco.

sabato 6 novembre 2010

Non si placa la polemica sulle idrovore

La situazione a Prata e Pasiano Dopo i giorni della paura, si contano i danni a Prata e a Pasiano. È il comune esteso tra i fiumi Meduna e Livenza ad avere subito i danni maggiori. Grazie alla giornata di sole, ieri gli sfollati si sono riavvicinati a casa per valutare l’entità dei danni subiti dalle proprie abitazioni, edificate in aree golenali di Prata di Sopra, Villanova e Ghirano. Per il ritorno alla normalità ci vorranno ancora vari giorni. In particolare la piena del Livenza, sebbene la meno preoccupante, sta defluendo molto lentamente. Contrariamente alle previsioni, almeno la provinciale Opitergina è stata riaperta al traffico veicolare già ieri mattina. Le acque esondate del rio Maron, tuttavia, occupano tuttora placidamente la campagna compresa fra Ghirano, località Le Monde e, in comune di Brugnera, San Cassiano di Livenza, dove per questo motivo è tuttora sospesa la circolazione in via Frascade. A causa dell’impraticabilità di alcune strade di Mansuè, invece, è impedito l’attraversamento del ponte di ferro sul Livenza in località Tremeacque. Ancora ieri le idrovore hanno lavorato, in particolare a Villanova, per liberare scantinati e garage invasi dall’acqua. E non si placano le polemiche a Prata di Sopra, dove i cittadini sono inviperiti contro l’amministrazione comunale per il tardivo o difettoso funzionamento delle idrovore. Sono esasperati gli abitanti delle villette a schiera di via Maron, pure abituati a fronteggiare gli allagamenti. «Stavolta, però, siamo andati a mollo a causa del cattivo funzionamento di idrovore che ai cittadini sono costate cifre astronomiche – ha attaccato Franco Brusamento, pensionato dopo una vita da magazziniere in un’azienda di materiale elettrico –. Il problema delle nuove idrovore di Prata di Sopra è tecnico: non possono lavorare contemporaneamente perché il trasformatore da media a bassa tensione è sottodimensionato. Il problema è di progettazione: hanno posizionato idrovore che, al bisogno, non funzionano». Entro martedì prossimo è possibile segnalare i danni riportati descrivendoli agli uffici comunali. Anche a Cecchini il cattivo funzionamento dell’idrovora è dovuto a carenze progettuali: con la crescita dell’acqua piovana l’impianto è andato in blocco e le scuse signorili del sindaco Claudio Fornasieri non sono bastate a contenere i disagi. L’ufficio tecnico del municipio di Pasiano, per ricevere le segnalazioni dei danni subiti dai cittadini, in via eccezionale rimarrà aperto anche domani pomeriggio e martedì mattina. Giacinto Bevilacqua

Messaggero Veneto — 05 novembre 2010   pagina 02   sezione: PORDENONE 

venerdì 5 novembre 2010

A Prata idrovore inadeguate A pagarne le conseguenze soprattutto la borgata Peressine

«E’ venuto il momento di concentrarci sulla rete idrica interna». Il sindaco di Prata, dove ancora per tutta la giornata di ieri si è operato per liberare scantinati dall’acqua nel capoluogo, a Villanova, a Prata di Sopra e in borgata Peressine, ha individuato la priorità nei prossimi interventi richiesti alla Regione. «In questi giorni abbiamo operato strenuamente per limitare i danni e i disagi per i cittadini – si è espresso Nerio Belfanti –. Va detto che, a differenza che nel 2002, non c’è stata la stessa tensione grazie alla garanzia che ci è venuta dal sapere che l’argine del Meduna non temeva rottura in seguito ai lavori realizzati in questi anni. Questa sicurezza ci ha permesso di deviare l’attenzione e le forze disponibili sulle criticità interne. Ecco allora che è emersa la necessità di provvedere al potenziamento delle idrovore. È questo che abbiamo chiesto alla Regione: una maggiore disponibilità di idrovore sul territorio comunale così da risolvere ogni disagio. L’importanza delle idrovore è data da questa realtà: nel momento del bisogno abbiamo richiesto pompe a vari Comuni, ma nessuno è riuscito a mettercene a disposizione perché erano già tutte impegnate». Nell’occhio del ciclone è finita così l’idrovora di borgata Peressine, rivelatasi inadeguata per affrontare la quantità d’acqua riversatasi dai campi alle strade e agli scantinati. I danni maggiori li hanno subiti le tre case Vendrame che sorgono di fronte agli impianti sportivi. L’intervento di salvataggio nelle case, nelle quali martedì erano entrati sino a 20 centimetri d’acqua, sono proseguiti ieri, ma nella borgata non tutte le strade secondarie erano state ancora sgomberate. Soltanto il provvidenziale soccorso della squadra e dei mezzi della Protezione civile di Caneva, una volta rientrata l’emergenza nel comune pedemontano, ha consentito di contenere i danni. Critiche sono piovute anche sulla nuova idrovora sul rio Buidor a Prata di Sopra. «Ci siamo resi conto di quanto importante sia stato quell’intervento per la messa in sicurezza dell’abitato della frazione, tradizionalmente sotto tensione in eventi alluvionali simili – ha premesso il sindaco Belfanti –, ma dobbiamo ammettere che il nuovo impianto si è avviato lentamente al primo momento del bisogno. Anche in via Capovilla la situazione di crisi è stata motivata dall’inadeguatezza dell’idrovora». Meno concessioni, raccogliendo il disappunto montante nella frazione, ha fatto il Partito democratico che ha colto l’occasione per attaccare l’amministrazione comunale. «A Prata di Sopra si pensava che tutti i problemi fossero risolti con le nuove mega-idrovore e invece... – è la considerazione dei Democratici –. Non dubitiamo della bontà e del buon operato degli amministratori di Prata, ma vorremmo capire perché impianti finiti l’anno scorso non funzionano o non sono stati messi in funzione per tempo. Cos’è successo?». Le sei famiglie sfollate, intanto, non hanno fatto ancora ritorno alle proprie abitazioni a Prata di Sopra, Villanova e Ghirano. Nell’ultimo decennio è la seconda volta che ciò avviene. Nel 2010 è ancora possibile concedere l’abitabilità in golena? Giacinto Bevilacqua

Messaggero Veneto — 04 novembre 2010   pagina 02   sezione: PORDENONE

giovedì 4 novembre 2010

Tre frazioni restano ancora sotto acqua Dubbi sul funzionamento delle chiaviche

Se a Prata di Sopra, con il funzionamento delle potenti idrovore sul rio Buidor, l'emmergenza acqua si è risolta nella serata di martedì, questo non si può dire per le zone di San Giovanni, Peressine e Villanova, dove alcune case e ampie aree agricole, ieri pomeriggio erano ancora sommerse dall'acqua. Per accelerare il deflusso delle acque interne, gli uomini della Protezione civile, sono inervenuti con idrovore mobili nei pressi delle chiaviche tuttora chiuse dalla pressione del Meduna. «Se non ci saranno complicazioni - ribadisce il geometra Mario Sartor che coordina l'emmergenza - entro la notte il tutto dovrebbe ritornare nella normalità». Anche le famiglie residenti in zone golenali stanno rientrando nelle rispettive case. Intanto, le famiglie che hanno visto allagati stanze abitative e scantinati stanno quantificando i danni subiti. Certo, qualcosa non ha funzionato e qualcuno sostiene che: «comandate a distanza le chiaviche sono rimaste parzialmente aperte così, l'acqua del Meduna è entrata nelle aree cosidette protette». RZ


Giovedì 4 Novembre 2010 il  gazzettino

mercoledì 3 novembre 2010

Il primo cittadino: «Notte da incubo Volontari decisivi»

«Una notte da incubo». Il sindaco Nerio Belfanti intende quella tra lunedì e martedì, in particolare per quanto riguarda una decina di famiglie residenti nell’area golenale che erano state invitate ad allontanarsi dalle loro case. Alcuni sono saliti ai piani superiori, altri sono andati ospiti da parenti. Ma è stata dura anche per molti di coloro che abitano a Prata di Sopra, nel capoluogo, alle Peressine e a Villanova. La pioggia torrenziale e la chiaviche chiuse hanno fatto ingrossare i rii Buidor, fossa Tortuosa e Savalon, causando l'allagamento di strade, case e scantinati lungo le vie Maron, Cartera, Passo, San Giovanni e Peressine. Sono finiti sotto un metro d'acqua pure il rettangolo di gioco, le stutture del campo sportivo di via Opitergina e il Green tennis.
      Coordinati dal sindaco e dal geometra Mario Sartor, sono entrati in azioni i volontari della Protezione civile. Grazie alle idrovore mobili hanno svuotato gli scantinati e i cortili. Cessata la pioggia, nel pomeriggio di ieri la situazione era di nuovo sotto controllo. La provinciale 49 
Prata-Porcia e il collegamento Prata-Visinale, a causa della tracimazione di Noncello e Meduna, fino a tarda notte sono rimaste chiuse al traffico. Dopo le disastrose alluvioni del settembre 1965 e del 4 novembre 1966, Prata non era più stata coinvolta in maniera così massiccia.
      «Ma se alle copiose precipitazioni - sono stati i commenti raccolti tra la gente - si aggiungono l'iniziale malfunzionamento della grande idrovora sul Buidor e la scarsa potenzialità di quella posizionata a Peressine, tutto si spiega». «Comprendo i disagi dei concittadini - replica -. Vorrei tuttavia ringraziare pubblicamente la Protezione civile, che per tutta la notte di lunedì e anche durante la giornata di ieri si è prodigata per alleviarli».
      Romano Zaghet



Mercoledì 3 Novembre 2010 il Gazzettino

martedì 2 novembre 2010

Prata, ordine di evacuazione per dieci case

 È una delle situazioni più serie. In serata il sindaco ha ordinato di evacuare una decina di case nell’area golenare di Prata di Sopra e Villanova. A tarda ora, però, nessuno aveva lasciato le abitazioni. I problemi si sono accentuati dopo le 19 con l’onda di piena del Noncello che ha inciso su Meduna e Sentiron. Sono state piazzate idrovore sul rio Buidor, ma alcune non hanno funzionato e di seguito si è allagato il Green tennis di Peressine. A tarda ora non erano stati segnalati problemi a Tremeacque.




(Fonte Gazzettino 02/11/2010 e sito Protezione civile FVG)

domenica 31 ottobre 2010

Interventi dalla Provincia


In questi giorni il centrodestra nazionale e regionale dimostrano ancora una volta la loro inaffidabilità. Annunciano e poi tornano silenziosamente sui loro passi, si propongono come forza del fare e poi non fanno avanzare realmente i progetti. Il caso dell’ospedale di Pordenone è emblematico

Ora a questi cattivi esempi pare accodarsi anche l’amministrazione provinciale, come si evince dalla volontà espressa dal Presidente di costituirsi parte civile nel procedimento penale per il caso OGM

Il 31 marzo scorso infatti, con largo anticipo rispetto alla bagarre estiva, il PD e tutti i gruppi di opposizione in Consiglio Provinciale avevano proposto un Ordine del Giorno di contrarietà e di impegno nel controllo delle coltivazioni. Si trattava di un testo collaudato da numerose amministrazioni locali che, oltre al principio di cautela, ribadiva proprio l’opportunità di prendere posizione rispetto alla tutela del territorio e alla volontà di favorire il sistema produttivo locale con le proprie specificità. Ebbene, l’odg clamorosamente non passò. 
Il Presidente della Provincia inquella occasione espresse il suo sostanziale agnosticismo in materia, mentre la Lega Nord, strenuo difensore del territorio, con meraviglia dei presenti (e probabili singulti dell’ex ministro Zaia), nonostante i favori del Presidente del Consiglio Zambon, mentre l’impavido capogruppo Bortolotti risultava assente, si astenne. Nel mese di aprile, alla ripresentazione dell’odg, epurato di elementi che parevano averneostacolato l’approvazione, venne estromesso dalla votazione per cavilli formali sollevati dal PdL. Preso atto dunque della saggia decisione di costituirsi parte civile al processo contro Giorgio Fidenato, che in pratica conferma le ragioni manifestate da PD, IdV e Libertà Civica, c’è dunque anche da compiacersi per la ‘grande coerenza’ dimostrata sulla questione. Come avevamo a suo tempo segnalato (sul blog www.giorgiozanin.com), in particolare da parte della Lega Nord, che con questo voltafaccia ha ancora una volta dimostrato il suo carattere populista ed incoerente. C’è da augurarsi infatti che, se le idee son quelle, siano sostenute quando si deve, e non solo quando vengon portate da sé per far lustro.

martedì 26 ottobre 2010

Scissionista

Nei giorni scorsi è stata issata una bandiera leghista al posto del tricolore sul valico italo-sloveno di Basovizza, sul carso triestino. Oggi è arrivato in città il ministro della Difesa La Russa, in occasione dell’avvio dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia, e gli è stato chiesto un commento sull’episodio. La Russa non ha trovato nulla di meglio da rispondere che: “Non abbiamo l’esclusiva delle bandiere”.
Abbiamo visto in precedenza la lunga inerzia del ministro Gelmini nel togliere i simboli padani dalla scuola di Adro. Oggi sono i tentennamenti del ministro La Russa sull’episodio di Basovizza a  suffragare la legittimità di comportamenti cinicamente tesi a incrinare la coesione della Repubblica italiana. Il Carroccio infatti continua ad avallare manifestazioni di segno antinazionale ogni volta che se ne presenta l’occasione, e ciò non è ulteriormente tollerabile.
Qualcuno ha creduto che la Lega scissionista aveva cambiato pelle, ma appunto solo di pelle si tratta: sotto è rimasta la stessa.


Debora Serracchiani

domenica 24 ottobre 2010

L’acqua è di tutti

Proposta di legge sull'acqua pubblica presentata dal Pd sul governo della risorsa idrica e la gestione del servizio idrico integrato. “L’acqua è un bene pubblico e sono beni pubblici anche le strutture del servizio idrico integrato”. Al centro della proposta politica l'istituzione di un’Autorità di regolazione indipendente, l'introduzione di un fondo nazionale per il riequilibrio territoriale e di una tariffa sociale a vantaggio dei nuclei familiari più numerosi e delle fasce meno abbienti


I punti fondamentali della proposta sono:
  • Ribadire che l’acqua è un bene pubblico e sono beni pubblici anche le strutture del servizio idrico integrato;
  • Una gestione industriale del servizio idrico che abbia una dimensione di scala adeguata, utilizzi le migliori tecnologie, e che sia realizzata secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità;
  • Gli amministratori locali, sindaci in primo luogo, riuniti nell’assemblea di ambito territoriale ottimale, hanno il compito di prendere le decisioni fondamentali riguardo al servizio idrico integrato e quindi gli obiettivi di servizio, l’uso della risorsa, gli investimenti, il limite di sostenibilità della tariffa, l’affidamento del servizio idrico;
  • Istituzione di un’Autorità di regolazione indipendente che abbia poteri di verifica dei piani strategici e dei piani d’ambito, che verifichi la congruità delle tariffe, che controlli l’attività dei gestori con poteri di ispezione e di sanzione;
  • Introduzione di una tariffa sociale a vantaggio dei nuclei familiari più numerosi e delle fasce meno abbienti;
  • Istituzione di un fondo nazionale per il riequilibrio territoriale delle dotazioni e delle infrastrutture idriche e per la preservazione della risorsa acqua, a garanzia dell’accesso universale a un servizio di massima qualità secondo criteri di equità e solidarietà;
  • Partecipazione, garanzia e informazione per gli utenti sono tutelate dall’Autorità di regolazione che garantisce a tutti i cittadini la massima trasparenza.

mercoledì 6 ottobre 2010

Prata, nel Pd spazio al rinnovamento

All’unanimità Moreno Puiatti è stato confermato segretario della sezione di Prata del Partito democratico. Con il trentaseienne consigliere comunale della civica Cambiare insieme è passata in toto la linea del rinnovamento e della rottura con il passato. Nel direttivo, infatti, Puiatti è coadiuvato da Michela Vedovato, Paola Tolot, Mara Gobbo, Valeria Fusari, Giuseppe Bellotto, Andrea Bortolotto, Vincenzo Peresson, Mauro Tesolin e Remigio Tonel. Sono spariti nomi storici dei vecchi Dc e Pci, ma anche di Ds e Margherita, e si sono impegnati alcuni volti nuovi. «Un Pd a Prata coeso e rinnovato, in controtendenza forse – ha osservato Puiatti –. Questa è la foto che faccio del circolo di Prata, in cui molti vecchi esponenti hanno fatto un passo indietro. Oggi gli alibi di molti giovani non ci possono essere, non ci sono più ombre pesanti di ex Pci o ex Dc, per chi vuole proporsi c’è spazio. La mia nuova segreteria è a caccia di giovani, di proposte e di idee. Il sogno e l’ambizione per questi quattro anni è aprire il partito e farlo crescere. Non ci si può arrendere dicendo che i partiti fanno schifo e la politica anche. La base è sana, a livello nazionale Serracchiani, Renzi e Civati non li ha mica raccomandati qualcuno, si sono presi lo spazio con l’impegno e la serietà. Nella vita nessuno regala niente, almeno nel nostro partito. Se qualcuno ha coraggio di esporsi, di fare un passo avanti perché crede in una politica che non si fa con il manuale Cencelli, ma per il bene comune, le porte sono aperte. Non siamo a caccia di veline o bei visini da far canticchiare, ma di cervelli e teste pensanti per Prata». L’indirizzo mail del circolo di Prata è pdprata@libero.it, il numero di telefono 349-7338568. (g.b.) 




Messaggero Veneto — 05 ottobre 2010   pagina 07   sezione: PORDENONE ©RIPRODUZIONE RISERVATA

mercoledì 29 settembre 2010

DALLA PROVINCIA: L’inceneritore raccoglie solo no

Zanin (Pd): manca il piano e anche i rifiuti


Sul caso inceneritore a San Vito, è del tutto evidente che siamo all’ennesima contraddizione del centrodestra: a Trieste in Regione si pensa una cosa, mentre a Pordenone in Provincia si ragiona in direzione opposta. Perché? I dati a disposizione sono forse diversi, oppure ci sono convenienze viste da Trieste che da Pordenone non si riescono a percepire? Di quali convenienze si tratta? In questa confusione, la medesima dentro cui sta affondando il governo nazionale, i cittadini della regione aspettano ancora una volta di conoscere quale sia la capacità di governo tanto proclamata. Una capacità che deve fare i conti con i dati concreti e non con pressioni e opportunità che poco hanno a che fare con il bene comune.
Un primo dato di verità è che il piano regionale dei rifiuti è ancora molto lontano dal suo punto di arrivo e quindi ciò che vi si prevede al momento è del tutto modificabile, compresa la realizzazione di nuovi inceneritori su cui gli uffici provinciali competenti da parecchi mesi hanno espresso un chiaro parere contrario. Un secondo dato è che riemerge il nervo scoperto per la Provincia, che a causa del conflitto di interessi legato alle quote Atap, non può esercitare le sue prerogative in materia di rifiuti. In terzo luogo la pianificazione richiede il conforto di dati e questi dicono con chiarezza che i rifiuti, grazie allo sforzo dei cittadini per la raccolta differenziata spinta, stanno velocemente diminuendo. Siamo perciò sulla strada giusta. Il dato è particolarmente evidente nel territorio pordenonese, che non avrebbe dunque ragione di vedere installata sul proprio territorio una servitù non necessaria. Si tratterebbe viceversa di un impianto che per ottenere risultati economici avrebbe bisogno di bruciare rifiuti provenienti da fuori regione. In pratica ai bravi cittadini sanvitesi, come scandaloso premio per la bravura nella differenziata toccherebbe di subire un aumento del traffico dei camion e di respirare l’aria prodotta dall’inceneritore. Una proposta come si capisce del tutto irragionevole. Al centrodestra non bastano le giuste polemiche dei cittadini per il caso di Fanna? Occorre ‘appiccare fuoco’ da altre parti? Quel che i sanvitesi si attendono da Regione e Provincia è ben altro: la circonvallazione per prima cosa. La piantino dunque di perdere tempo, perché a San Vito si è stufi del fumo e si attende l’arrosto!

domenica 26 settembre 2010

Convocazione del C.C. del 30.09.2010


Il Consiglio Comunale è convocato in seduta pubblica ordinaria di 1° convocazione, presso la Sede Comunale, il giorno 30 Settembre 2010 alle ore 20:00, per trattare il seguente:

ORDINE DEL GIORNO



1. Lettura ed approvazione verbali della seduta consiliare del 28.07.2010 dal n. 32 al n. 38 compreso;
2. Interrogazione presentata dal gruppo consiliare “Cambiare Insieme” sullo stato dei finanziamenti regionali al Comune di Prata di Pordenone;
3. Ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi e verifica del permanere degli equilibri generali di bilancio. Esercizio 2010 (Immediata esecutività);
4. Ratifica delibera giuntale n. 107 del 16.09.2010 “Variazione al bilancio di previsione ed al PRO 2010”; 5. Comunicazioni del Sindaco.

giovedì 23 settembre 2010

Lerner: "Il federalismo della lega? Solo propaganda"

Un sindaco leghista rivendica una malintesa autonomia. Oggi com'è la Lega? Federalista a parole o anche nei fatti?
La Lega ricorda la vecchia forma del partito comunista Bolscevico. La struttura del partito è centralista e non federale nelle decisioni da prendere al suo interno. La linea politica è data un piccolo gruppo che ruota intorno a Umberto Bossi che ha l’idea di Padania come regione, anzi come una nazione diretta da un partito unico che impone i sui simboli alla cosa pubblica. Come ha spiegato Luca Ricolfi adopera il federalismo solo come espediente propagandistico. Infatti questa estate la Lega sarebbe voluta andare al voto. Ovvero per aumentare seggi e poltrone era disposta a mandare in aria i decreti attuativi del federalismo. Decreti che sono aleatori e lontani dal dare vantaggio alle aree del nord e alle persone. Ma non è possibile un federalismo a costo zero, loro sanno bene che il federalismo è la propaganda di un partito centralistico.

I cittadini del nord si devono sentire traditi dal fatto che il governo ha promesso tanto e mantenuto poco?
I cittadini del nord vivono una condizione schizofrenica. Sono governati con continuità da vent’anni dalle stesse persone. Chi li governa adopera la televisione per presentarsi anche come oppositore. Non solo i leghisti, anche Berlusconi ha impostato tutto sul fatto che gli è impossibile realizzare qualcosa di buono perché osteggiato da giudici e da vecchi poteri. Negli ultimi 9 anni 7 sono stati governati da Berlusconi: il dubbio che inizia a serpeggiare è che sono degli incapaci ma, soprattutto al nord, i cittadini non vedono ancora una alternativa.
Purtroppo il Pd a volte ha pensato di inseguire la Lega sul suo terreno: ad esempio Penati era favorevole alle ronde civiche. Con le imitazioni della retorica pseudo federalista, non si va da nessuna parte. Ho invece la convinzione che il PD possa crescere al nord. Lo farà contrapponendosi su valori e idee in una battaglia culturale alternativa a quella della Lega.

sabato 18 settembre 2010

Pacchetto sicurezza targato PDL


L'ULTIMA TROVATA TECNOLOGICA DEL NOSTRO SINDACO IN FATTO DI SICUREZZA

DOPO LA PRESENTAZIONE ALLA SAGRA DI VILLANOVA PROSSIMAMENTE VERRA' PRESENTATA A PRATA DI SOPRA COMUNICHEREMO DATA E ORARIO

ORA SIAMO IN BUONE MANI!!!!!

Le auto-celebrazioni della Giunta Belfanti

Ultimamente nei giornali non passa settimana che la giunta del nostro comune compaia in qualche articolo auto celebrativo e così, ci ritroviamo a vedere il nostro sindaco che vince i match di ping pong o che si annuncino 4 volte le scuole di Villanova, 3 Volte il Palazzetto, si inauguri 3 volte il nuovo campo sportivo, si dia come già per realizzato il parco pubblico e si presenti una variante alla viabilità della zona industriale come “strada del mobile” e soluzione ai problemi di viabilità del nostro comune.


Ma della crisi, delle nostre fabbriche, della cassa integrazione perché non parlano mai? Perché a bilancio fanno fatica ad inserire delle voci di aiuto ai cittadini del comune in difficoltà? (l'ultima volta si sono affidati alla buon anima di cittadini più facoltosi) Forse è più facile annunciare e farsi finanziare dagli “amici” delle opere monumentali. Di fognature, ampliamento dell'acquedotto non sanno neanche che dire... sono sotto terra non le hanno mai viste! Eppure sono anni che non si fa più nulla, dobbiamo arrivare all'emergenza per occuparcene?


Forse è meglio che questi signori rimettano i piedi per terra, è facile essere auto celebrativi quando la gente si fida ciecamente, ma prima o dopo la gente si accorgerà che è stata presa in giro...


sabato 11 settembre 2010

Ecco il MORALISMO della Lega Nord

E' giusto attendere che chi di dovere faccia le verifiche del caso ma la vicenda che ha coinvolto Ballaman, già deputato per tre legislature e questore della Camera della Lega Nord, ha messo alla luce ciò che di peggio si poteva trovare in un partito che si è sempre dichiarato pulito e onesto nei confronti dei contribuenti... roba da vecchia politica.

"C'era da andare a prendere i parenti della moglie all'aeroporto? «Autista: la macchina!». Voleva vedere la partita di calcio Padania-Tibet? «Autista: la macchina!». Era invitato a pranzo dei suoceri? «Autista: la macchina!»."

Tutte le mosse successive, dimissioni dalle cariche istituzionali e dal partito, sono più che corrette non c'è dubbio, fatto sta che comunque anche la Lega Nord, prima di criticare gli altri sarebbe meglio guardasse a casa sua, dove giustamente è padrona, e sopratutto imparasse a diventare un partito di governo in tutte le sedi (nazionale, regionale, provinciale e comunale) e a prendere le proprie responsabilità su decisioni concrete... ma questo è un'altro discorso.

"Ad andare con lo zoppo, si impara a zoppicare"

Cari concittadini riprendiamoci la politica non delegando ma partecipando!...
Altimenti queste cose non avranno mai fine e chi ci rimette è sempre "pantalon".

giovedì 2 settembre 2010

Congresso di circolo e provinciale del Partito Democratico


Circolo di Prata di Pordenone

venerdì 17 settembre 2010, dalle ore 20:00 alle ore 23:00
presso la Torre Civica in Piazza Wanda Meyer

presentazione delle candidature a segretario di circolo,
del direttivo e
dei delegati provinciali,

al quale seguiranno un dibattito e la votazione

(il seggio sarà aperto dalle ore 21:00 alle ore 23:00)




INCONTRO CON I CANDIDATI





Caro democratico/cara democratica,

il percorso del nostro partito prevede delle tappe importanti come quella del congresso per l’elezione dei segretari di circolo e dei segretari provinciali.


Al fine di arrivare al voto in modo che tutti possano esprimere i contenuti della loro proposta abbiamo organizzato un incontro preparatorio aperto a tutti gli iscritti per

lunedì 6 settembre 2010 alle ore 21:00

presso la canonica di Prata in via Roma con la presenza dei candidati a segretario di circolo e alla segreteria provinciale: Antonio Ius, Renzo Liva e Michele Padovese.

La rivoluzione (ciò che vorrei da elettore)

... La rivoluzione, ci vuole. Una rivoluzione che riguardi prima di tutto noi stessi. E vuol dire che noi dobbiamo fare proprio il contrario di così. I giornali si aspettano che noi ci mettiamo a discutere anzi, a litigare sul sistema elettorale? E noi non lo facciamo. E presentiamo le nostre proposte per i precari. Gli addetti ai lavori ci interrogano circa la migliore leadership di un eventuale governo tecnico che ci sappia traghettare verso le prossime elezioni? E noi rispondiamo che abbiamo un'idea per il fisco e per la lotta all'evasione. Tutti si chiedono chi si candiderà alle primarie? E noi, dal momento che tra l'altro si sono già candidati proprio tutti alle primarie, rispondiamo che abbiamo da fare, perché riaprono le scuole. Qualcuno ci cita l'ennesima dichiarazione di Bocchino (che ormai dichiara anche nel sonno)? E noi rispondiamo, sereni, che ci vuole una nuova politica estera, perché questa cosa di Gheddafi è avvilente...

...La rivoluzione deve partire dalle cose che vanno peggio, proprio perché ci sono ampi margini di miglioramento. Ti entra in casa un idraulico. Chiedigli la ricevuta, perché potrai scaricarla dalle tasse. E se facciamo pagare le tasse, poi, anziché creare un tesoretto e discuterne con Diliberto (che è tornato, anche lui), automaticamente le restituiamo a chi le tasse le ha sempre pagate e a chi si
impegna a investire per davvero...

... Una rivoluzione italiana, che parta da dove siamo deboli e incerti. E rompa lo schema della dannata comunicazione di B. Una forma di disobbedienza verso i luoghi comuni e i proverbi che ci accompagnano come fossero mantra. «Non siamo mica qui a pettinare le bambole», «non mettere il carro davanti ai buoi», «non accettiamo lezioni da nessuno». I proverbi, come le cose, si possono cambiare. E la sinistra l'hanno inventata, secoli fa, proprio per cambiare le frasi fatte. Che sono, appunto, da farsi, di nuovo, per rimettere a posto le parole. E le cose.

(Giuseppe Civati)

lunedì 2 agosto 2010

Sugli OGM: le incoerenze della Lega Nord

Il dibattito sugli OGM continua ad occupare le pagine dei giornali.

Nei mesi passati, in due ripetute occasioni, l’opposizione provinciale come sempre coesa (PD-IdV e Libertà Civiche) ha proposto al consiglio provinciale di votare un ordine del giorno sul tema (cfr il blog. www.giorgiozanin.com ). Dal momento che la materia in senso stretto non può essere regolata dall’amministrazione provinciale, si era offerta l’occasione di portare alla comunità un messaggio da parte della rappresentanza politica di un territorio che in questi mesi è stato direttamente coinvolto dalle semine e dunque anche dalle polemiche. L’odg in effetti, a somiglianza di quanto già votato da molte amministrazioni locali, riprendendo il principio di cautela espresse da molti osservatori scientifici e istituzionali, forniva un indirizzo culturale sugli OGM. Un indirizzo legato al sentimento e alle ragioni di attaccamento ai valori del territorio, della qualità e naturalità. Tutti valori che ben conosce la nostra gente, attaccata per storia in modo vitale alla terra.

In entrambe le occasioni, mentre l’ondivago PDL ha cercato di evitare la questione, la Lega Nord, con un’incoerenza che è necessario sottolineare, stante anche i proclami netti dell’allora ministro Zaia, ha fatto mancare il suo appoggio. Anzitutto con un disinteresse per il tema, viste le ripetute assenze in aula in primis del capogruppo Bortolotti; in secondo luogo scegliendo una vergognosa linea di astensione, per altro non appoggiata dal presidente del Consiglio Zambon; in terzo luogo accogliendo il rigetto tecnico dell’odg in sede di seconda presentazione.

Ancora una volta l’incoerenza tra proclami e fatti si dimostra una qualità della Lega Nord. Lo sappiano i cittadini, anzitutto quelli che hanno visto in questa forza politica un’opportunità di vero cambiamento della politica.

domenica 25 luglio 2010







NESSUNO TOCCHI I BLOG


Il mese scorso avevamo denunciato come al Senato la maggioranza, approvando il ddl intercettazioni, rendeva più difficile la vita ai blogger e ai siti internet prevedendo un obbligo di rettifica. Parte della maggioranza aveva promesso di tornare su quella norma ma ora alla Camera si sono rimangiati tutti gli impegni, lasciando l'art.1, comma 29, che prevede l'obbligo di rettifica per blog e siti internet.
Ma si può rischiare una maxi-multa perché magari si è in vacanza o non si controlla la posta? Ciò significa rendere la vita impossibile a migliaia di siti e di blog, ben diversi dalle testate giornalistiche. Lo fanno dimenticando che la rete è proprio un'altra cosa. Non c'è stato
ascolto rispetto a un'indicazione molto chiara che viene dall'universo della rete: stralciare un comma che equipara impropriamente i siti alla carta stampata. Ma c'è ancora la possibilità, se si vuole, di abolire questo bavaglio digitale alla ripresa del dibattito nell'aula della Camera.
Il Pd si è già impegnato e chiede a tutti di sostenere la battaglia per la libertà sulla rete, senza censure, mandando un'e-mail ai capigruppo di tutti i partiti alla Camera per chiedere l'abolizione di questa norma”.
FIRMA ANCHE TU

venerdì 23 luglio 2010

AVREMO IL PARCO, USIAMOLO !!!


Nel Consiglio Comunale di giugno 2010 si è avuta l'approvazione del progetto preliminare del
primo stralcio del Parco Urbano di Prata Capoluogo.

E' il primo passo, siamo solo all'inizio, ma è un passaggio importante. Finalmente anche il centro di Prata avrà uno spazio di verde pubblico, opera attesa da tempo, con progetti che negli anni sono variati, da quello faraonico con il ponte panoramico dell'amministrazione Ronchese, figlio di anni di “vacche grasse”, a quello più contenuto attuale.
La nostra preoccupazione ora non è l'opera in sé, ma se sarà utile a Prata, cioè che entri nella
mentalità del paese stesso.
Abbiamo visto realizzare parchi e giardinetti pubblici in molte cittadine vicine, a volte funzionano, altre volte meno. Non basta riservare un'area a parco, perché il parco diventi parte del sentire della comunità. Alcuni parchi sono vissuti come il polmone verde della comunità (ad esempio, Villa Varda nella vicina Brugnera), altri sono dei giardinetti in cui si ritrovano le badanti ed altri migranti durante le ore libere e nei fine settimana. Di cittadini “autoctoni” neppure l'ombra!
Il nostro timore per Prata è che vinca la paura del diverso, che il razzismo strisciante faccia dire agli abitanti che quello è un ghetto per le comunità straniere e non ci si vada.
Per questo l'amministrazione non dovrà solo costruire il parco, la sfida è riempire
quell'area di iniziative, farlo diventare un parco vivo per tutti. Soprattutto per le
famiglie.
Se non dovesse accadere questo, il parco sarà un'occasione mancata, non solo per l'amministrazione che ci ha creduto e l'ha realizzato, ma per tutta la cittadinanza di Prata.

La rivoluzione dell'acqua


Un milione e quattrocentomila donne e uomini che sottoscrivono i tre referendum per la ripubblicizzazione dell’acqua rappresentano una piccola grande rivoluzione.

Come tale, provoca immediato spavento nei poteri forti e in un quadro politico-istituzionale non avvezzo all’idea che possa esistere una soggettività sociale capace di prendere parola e di progettazione autonoma.

Un primo tratto di questa rivoluzione risiede nel fatto che sul tema dell’acqua si è ormai costituito, per la prima volta dopo decenni, un vero e proprio movimento nazionale di massa.

L’Italia, come ciascuno può intuire anche ad un’ osservazione superficiale, è un Paese tutt’altro che pacificato : decine di conflitti attraversano il mondo del lavoro, la società e le realtà territoriali.

Sono esperienze dotate spesso di una fortissima radicalità ma al contempo di altrettanta frammentazione.

Dentro questo contesto, il movimento per l’acqua si colloca come una fertile anomalia : estremamente reticolare e radicato nei territori, su questo humus ha saputo costruire e vivificare nel tempo –dalla legge d’iniziativa popolare alla campagna referendaria, passando per due grandi manifestazioni nazionali- una forte vertenza nazionale, capace di incidere sull’agenda politica del Paese.

Il secondo tratto risiede nel non negoziabile contrasto con il pensiero unico del mercato : dopo due decenni di egemonia della cultura dell’impresa sulla società e la vita delle persone, il movimento per l’acqua costruisce una mobilitazione densa non per ottenere qualche riduzione del danno, bensì per affermare la totale fuoriuscita dell’acqua e dei beni comuni –essenziali alla vita- dal gorgo delle Società per Azioni comunque delineate. E per affermarne la riappropriazione sociale e una gestione pubblica e partecipata dalle comunità locali.

O la Borsa o la vita, per dirla senza perifrasi.

Il terzo tratto nasce dalla straordinaria domanda di democrazia e di protagonismo sociale che questo movimento ha messo in campo e ha saputo intercettare : le donne e gli uomini che hanno profuso energie, in ogni comitato nato nella più grande metropoli così come nel più piccolo paese di montagna, e i cittadini corsi a frotte a firmare affermano la straordinaria volontà di decidere tutte e tutti in prima persona su ciò che a tutti appartiene. Per la qualità della vita nel presente oggi e una possibilità di futuro per le future generazioni.

Da questo punto di vista, il referendum è uno strumento ma anche un fine in sé, in quanto afferma il principio che su beni essenziali alla vita come l’acqua nessuna delega è autorizzata e la decisione deve appartenere a tutte e tutti.

Da ultimo, ma non per importanza, emerge il tratto di laboratorio di democrazia e partecipazione che il movimento per l’acqua ha saputo costruire in quasi un decennio di esperienza. Il costante rapporto fra locale e globale, l’approccio inclusivo verso le più diverse culture e provenienze, il metodo del consenso come elemento costitutivo di tutti processi decisionali fondamentali, hanno fatto di questa esperienza un interessante laboratorio di formazione collettiva, di saperi condivisi, di redistribuzione della conoscenza.

Un laboratorio perfettibile, ma sufficientemente attrezzato da consentire al movimento dell’acqua, a differenza di altri luoghi di costruzione dell’opposizione sociale e politica, di evitare una delle conseguenze più nefaste del degrado della politica : la nascita dei populismi, che, anche nelle loro versioni più avanzate, costruiscono appartenenza sull’elemento simbolico della personalizzazione.

Al contrario, nel movimento per l’acqua l’appartenenza nasce dalla condivisione del tema e di una piattaforma valoriale, culturale e politica che si fonda su obiettivi di radicale trasformazione della democrazia nel senso della partecipazione sociale.

Sono queste alcune delle caratteristiche che, nel determinare il successo della campagna di raccolta firme, mettono in campo un potenziale di cambiamento di grande fertilità sociale.

Un popolo che riprende collettivamente parola è molto più pericoloso di un popolo che cerca di volta in volta qualcuno a cui affidarsi.

Sarà un autunno caldo per la battaglia dell’acqua.

Sapremo rinfrescarci in primavera con una marea di SI alla riappropriazione sociale dell’acqua.

domenica 13 giugno 2010

Federalismo !?!?! Si ma....

“I tagli previsti dalla manovra rischiano di pregiudicare alla base la premessa stessa del federalismo fiscale. Le risorse su cui potranno contare i Comuni non sono sufficienti nè per l’erogazione dei servizi, nè tanto meno per la perequazione e il finanziamento fiscale”. Lo ha sottolineato il presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino, durante l’audizione di oggi di fronte alla Commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale, cui hanno partecipato i vertici dell’Associazione guidati dallo stesso presidente e dal segretario generale, Angelo Rughetti. All’audizione, durante la quale è stato presentato un documento, hanno partecipato anche il Vicepresidente Salvatore Perugini ed il Sindaco di Verona, Flavio Tosi, designati a rappresentare i Comuni nel Comitato dei rappresentanti delle Autonomie locali, organo che agisce all’interno della Commissione parlamentare.

“La preoccupazione dei Comuni è semplice: non vorremmo – ha spiegato Chiamparino – che con la mano destra si disfacesse quello che si fa con la sinistra”. Da un lato “apprendiamo con soddisfazione che il primo decreto attuativo sul federalismo demaniale è arrivato in porto, seppur con qualche perplessità sulla limitatezza dei beni trasferiti”; e nello stesso tempo che “entro giugno sarà presentata la prima bozza del decreto sull’autonomia impositiva, senza il quale non si puo’ parlare di federalismo”. Dall’altro lato però, ha aggiunto il presidente Anci, “non possiamo non notare come le decisioni prese con gli ultimi provvedimenti, e soprattutto con la manovra finanziaria, vanno nella direzione esattamente opposta rispetto ad un’evoluzione realmente federalista”.

Chiamparino, a tale proposito, ha ricordato che “tolta la quota di entrate previste dal recupero dell’evasione fiscale ed altre piccole entrate, più di due terzi dei ‘tagli’ della manovra sono richiesti a Regioni, Province e Comuni. Non è poi un indice di grande affidabilità che il Governo abbia presentato all’Anci un raddoppio delle cifre dei sacrifici richiesti nel giro di due soli giorni: questo dimostra che ci sono spazi della pubblica amministrazione che hanno resistito meglio ai tagli, che sono finiti per ricadere in modo particolarmente gravoso sul comparto dei Comuni”, ha osservato.

Il presidente Anci si è infine soffermato sugli aspetti normativi dell’attuazione del federalismo che, a suo dire, registra “un preoccupante rigurgito centralista”. Invece di “andare nel senso della responsabilizzazione degli enti locali, si va verso un accentramento non tanto verso il Governo, quanto verso le agenzie governative. Se si parla di federalismo per il patrimonio immobiliare, non capisco che senso abbia l’accentramento del complesso degli interventi sul catasto nelle mani dell’Agenzia del territorio”.