lunedì 27 dicembre 2010
lunedì 13 dicembre 2010
LETTERA APERTA AL CIRCOLO DEL PdL
qualche volta ho avuto scambi di idee con Denis De Marchi o altri ragazzi impegnati del PdL, ne ho sempre apprezzato il buon senso e la scarsa propensione alla demagogia imperante.
Non vorrei che l'aria di elezioni ammorbasse il clima, serve serietà in certi momenti, non servono sicuramente beghe.
Negli ultimi tempi infatti noto che qualcosa sta cambiando, il coordinatore locale del Popolo delle Libertà manda messaggi del tipo: "scendiamo in piazza contro chi ci critica".
Vorrei ricordare a tutti che di occuparsi della cosa pubblica a nessuno di noi l'ha ordinato il medico, i cittadini hanno diritto e dovere di criticarci se alcune cose non funzionano.
Dire che tutto va bene e siamo i migliori, che il bene lo facciamo solo noi e magari gli altri fanno solo male non porta a niente, solo a inutili e sterili polemiche.
I cittadini ci chiedono di affrontare i problemi, anche dialogando con chi la pensa diversamente da noi.
Invece di portare in piazza i politici di grado più elevato per fargli fare la passerella come "santini viventi", un modo vecchio di far politica, ostentando amici in alto, si rischia di far la figura dei galoppini, pensiamo invece ai problemi veri.
Magari con qualche serata in più sulle esigenze della gente (medici, piano casa, etc.) e riempendo i gazebi di proposte.
Proprio sulle proposte dai gazebi, giorni fa abbiamo fatto anche noi il nostro banchettino in piazza, i concittadini ci hanno chiesto di ridurre gli stipendi dei politici, voi quei politici con i sederi su tante sedie li fate sfilare per le vie del paese, poi a Trieste questi politici che fanno?
Usano le auto blu, con doppio autista ( http://messaggeroveneto.gelocal.it/dettaglio/ballaman-ha-rinunciato-all%E2%80%99auto-blu-ma-incassa-3200-euro-il-mese-di-rimborso/2309247 ).
Piazzano se stessi e gli amici nei consigli di amministrazione degli enti con stipendi e gettoni di presenza da decine di migliaia di euro ( http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/pubblica/html2pdf.aspx?id=222643&tipoAtto=9&storico=False ) e tanti benefit (
http://ilpiccolo.gelocal.it/dettaglio/friulia-marescotti-viaggia-in-jaguar-il-manager:-per-risparmiare/2042970 ) .
Hanno fatto aumentare di 400 milioni di euro il debito della Regione rispetto a quanto lasciato da Illy ( http://www.consiglio.regione.fvg.it/pagine/comunicazione/comunicatistampa.asp?comunicatoStampaId=11676 )
Queste non sono critiche, sono realtà di fatto.
Possiamo chiedere ai vostri rappresentanti, come lo chiediamo anche ai nostri del Partito Democratico, una maggiore sobrietà?
Ci sono proposte di legge in Regione che chiedono la riduzione dei costi dei consiglieri regionali da parte del nostro partito ( http://messaggeroveneto.gelocal.it/dettaglio/il-progetto-pd-sui-costi-della-politica:-meno-consiglieri-e-assessori-esterni/2571732 ), attendiamo quelle dei vostri, ma non a chiacchiere e dichiarazioni, è facile dire alla gente di fare sacrifici perchè c'è la crisi. Bisogna però dare il buon esempio SUL SERIO, non coi predicozzi.
Passiamo ai fatti, senza attacchi a chi informa, nel reciproco rispetto, il dovere di chi sta in maggioranza è governare, il dovere MINIMO di chi fa opposizione è di segnalare dove si governa male.
Siamo sereni nel dire questo, poichè abbiamo sempre riconosciuto i meriti quando ci sono stati, abbiamo appoggiato l'amministrazione quando si è trattato del bene comune del paese, come ad esempio la presa di posizione contro le Casse di Espansione di Ghirano con spirito bipartisan.
Quindi questa lettera non vuole rinfacciare niente a nessuno, ma a volte è meglio tirare i politici per la giacchetta, non facciamo sempre da zerbini, poichè gli zerbini spesso vengono usati e poi buttati quando non servono più, questo è anche un consiglio personale al giovane coordinatore del PdL.
Penso che di certi comportamenti anche la base del PdL sia stufa, non basta più dire che gli altri sanno solo criticare, lo dimostrano i cali nei sondaggi, forse sarebbe tempo che invece di contrapposizioni di schieramenti, si facessero confronti sui fatti e sulle proposte. Anche perchè la nostra è da sempre una critica costruttiva.
Cordiali Saluti,
Moreno Puiatti
(segretario del Circolo del Partito Democratico di Prata di Pordenone)
domenica 12 dicembre 2010
L’Italia e noi: un futuro da afferrare assieme - ROMA 11.12.2010
...C’è una crisi seria, che ci accompagnerà per un tempo non breve; c’è il rischio di un peggioramento delle già difficili condizioni di vita di milioni di italiani, c’è un orizzonte incerto per la nuova generazione. E ci sono tuttavia energie buone, grandi capacità, disponibilità, e ci sono ricchezze in questo nostro Paese: tutte risorse che possono essere messe in movimento.
... Hanno fallito infine perché hanno preso a rovescio il grande tema economico e sociale: sono stati con la ricchezza, sono stati con la rendita, sono stati con il privilegio e hanno così disarmato le leve della crescita: la famiglia, il lavoro, l’impresa, la conoscenza. Hanno fallito e se hanno fallito non può sempre essere colpa degli altri: dei comunisti, dei giornali di sinistra, dei giudici, dei traditori, degli americani o dei marocchini, dei complotti internazionali. Caro PDL e cara Lega, ve lo chiedo ancora: avete governato per sette anni degli ultimi nove. Quanto anni volete governare prima che sia colpa vostra?
... Con il loro bel rigore ci troviamo con la crescita più bassa d’Europa e con il debito più alto. E con la propaganda del rigore hanno tolto la voce ai problemi veri. Crisi industriali abbandonate, lavoratori, insegnanti, ricercatori e immigrati che per farsi vedere devono andare sui tetti o sulle isole. Piccole imprese che saltano nel silenzio generale non solo perché non c’è lavoro ma anche perché nessuno paga più, a cominciare dallo Stato. Collette fra le famiglie per far funzionare la scuola dell’obbligo. E i libretti della spesa che dopo quarant’anni ricompaiono nelle botteghe dei nostri paesi. Altro che social card! Libretti della spesa, caro Tremonti, proprio quelli di una volta!
.... Vogliamo dire da qui che noi abbiamo un progetto di cambiamento. Non ci arrendiamo al declino dell’Italia. Non c’è nessuna ragione per arrendersi. Noi possiamo e dobbiamo avere il nostro posto nel mondo nuovo. Possiamo e dobbiamo preparare giorni migliori per la nuova generazione.
...Quello che ha provocato a finanza lo paghi la finanza e non lo si scarichi per anni e anni su chi non c’entra nulla e sulle nuove generazioni.
...Noi vogliamo bene a quelli che il pane se lo sudano, ma che possono guardarsi tranquillamente allo specchio. Ai lavoratori che perdono o rischiano l’occupazione, alle famiglie inquiete per il futuro dei figli, ai precari, al pensionato che gira tre supermercati per trovare la merce che costa meno, agli insegnanti che non si arrendono, agli imprenditori che non mollano mai, agli operatori della legalità che resistono, agli amministratori perbene che si appassionano alla loro comunità, agli studenti che sanno studiare e che sanno farsi sentire, ai volontari che diffondono gratuità e solidarietà, agli immigrati che lavorano qui tirano la cinghia e mandano un po’ di soldi alla povertà delle loro famiglie.
(Pierluigi Bersani)
...
mercoledì 8 dicembre 2010
Idrovore, accuse per i ritardi nei collaudi
Messaggero Veneto — 07 dicembre 2010 pagina 13 sezione: PORDENONE
lunedì 6 dicembre 2010
Il Pd chiede sei impegni all amministrazione di Prata
Messaggero Veneto — 05 dicembre 2010 pagina 11 sezione: PORDENONE
sabato 4 dicembre 2010
venerdì 3 dicembre 2010
Pd critica il Comune Si occupi di disservizi e di strade dissestate
Romano Zaghet
Il gazzettino 03.12.2010
Sicurezza, servono idrovore fisse in tutti i canali
Con il voto favorevole della maggioranza, contrario di "Cambiare insieme" e l'astensione di "Giovani idee in comune", l'assemblea ha approvato l'assestamento definitivo del bilancio di previsione 2010.
Il gazzettino 01.12.2010
Esposti su una dipendente comunale: botta e risposta Gasparotto-Belfanti
martedì 23 novembre 2010
Convocazione Consiglio Comunale: Lunedì 29 Novembre ore 20:00
1. | Lettura ed approvazione verbali della seduta consiliare del 30.09.2010 dal n. 39 al n. 43 compreso; |
2. | Interrogazione congiunta presentata dai gruppi consiliari “Giovani idee in comune” e “Cambiare insieme” avente ad oggetto: delibera di Giunta comunale n. 117 del 7.10.2010 “Opera Pubblica n. 06/2009 — Parco urbano Capoluogo — 1° stralcio. Direttive”; |
3. | Interrogazione congiunta presentata dai gruppi consiliari “Giovani idee in comune” e “Cambiare insieme” avente ad oggetto: potenziamento e manutenzione delle idrovore; |
4. | Interrogazione presentata dal gruppo consiliare “Giovani idee in comune” avente ad oggetto: esposto alla Corte dei Conti; |
5. | Interpellanza congiunta presentata dai gruppi consiliari “Giovani idee in comune” e “Cambiare insieme” avente ad oggetto: presenza dei Vigili Urbani nel nostro Comune; |
6. | Mozione presentata dal gruppo consiliare “Cambiare insieme” sui volontari della sicurezza; |
7. | Assestamento definitivo del bilancio di previsione 2010 (Imm. esecutività); |
8. | Gestione dei servizi socio-assistenziali a favore della popolazione disabile e modalità di coordinamento con i servizi sanitari e socio sanitari — servizi in delega alla A.S.S. n. 6 Friuli Occidentale. Approvazione modifica atto di delega 2007/2011 (Imm. esecutività); |
9. | Comunicazioni del Sindaco. |
lunedì 22 novembre 2010
sabato 6 novembre 2010
Non si placa la polemica sulle idrovore
Messaggero Veneto — 05 novembre 2010 pagina 02 sezione: PORDENONE
venerdì 5 novembre 2010
A Prata idrovore inadeguate A pagarne le conseguenze soprattutto la borgata Peressine
Messaggero Veneto — 04 novembre 2010 pagina 02 sezione: PORDENONE
giovedì 4 novembre 2010
Tre frazioni restano ancora sotto acqua Dubbi sul funzionamento delle chiaviche
Giovedì 4 Novembre 2010 il gazzettino
mercoledì 3 novembre 2010
Il primo cittadino: «Notte da incubo Volontari decisivi»
Coordinati dal sindaco e dal geometra Mario Sartor, sono entrati in azioni i volontari della Protezione civile. Grazie alle idrovore mobili hanno svuotato gli scantinati e i cortili. Cessata la pioggia, nel pomeriggio di ieri la situazione era di nuovo sotto controllo. La provinciale 49 Prata-Porcia e il collegamento Prata-Visinale, a causa della tracimazione di Noncello e Meduna, fino a tarda notte sono rimaste chiuse al traffico. Dopo le disastrose alluvioni del settembre 1965 e del 4 novembre 1966, Prata non era più stata coinvolta in maniera così massiccia.
«Ma se alle copiose precipitazioni - sono stati i commenti raccolti tra la gente - si aggiungono l'iniziale malfunzionamento della grande idrovora sul Buidor e la scarsa potenzialità di quella posizionata a Peressine, tutto si spiega». «Comprendo i disagi dei concittadini - replica -. Vorrei tuttavia ringraziare pubblicamente la Protezione civile, che per tutta la notte di lunedì e anche durante la giornata di ieri si è prodigata per alleviarli».
Romano Zaghet
Mercoledì 3 Novembre 2010 il Gazzettino
martedì 2 novembre 2010
Prata, ordine di evacuazione per dieci case
(Fonte Gazzettino 02/11/2010 e sito Protezione civile FVG)
domenica 31 ottobre 2010
Interventi dalla Provincia
martedì 26 ottobre 2010
Scissionista
Abbiamo visto in precedenza la lunga inerzia del ministro Gelmini nel togliere i simboli padani dalla scuola di Adro. Oggi sono i tentennamenti del ministro La Russa sull’episodio di Basovizza a suffragare la legittimità di comportamenti cinicamente tesi a incrinare la coesione della Repubblica italiana. Il Carroccio infatti continua ad avallare manifestazioni di segno antinazionale ogni volta che se ne presenta l’occasione, e ciò non è ulteriormente tollerabile.
Qualcuno ha creduto che la Lega scissionista aveva cambiato pelle, ma appunto solo di pelle si tratta: sotto è rimasta la stessa.
Debora Serracchiani
domenica 24 ottobre 2010
L’acqua è di tutti
Proposta di legge sull'acqua pubblica presentata dal Pd sul governo della risorsa idrica e la gestione del servizio idrico integrato. “L’acqua è un bene pubblico e sono beni pubblici anche le strutture del servizio idrico integrato”. Al centro della proposta politica l'istituzione di un’Autorità di regolazione indipendente, l'introduzione di un fondo nazionale per il riequilibrio territoriale e di una tariffa sociale a vantaggio dei nuclei familiari più numerosi e delle fasce meno abbienti
- Ribadire che l’acqua è un bene pubblico e sono beni pubblici anche le strutture del servizio idrico integrato;
- Una gestione industriale del servizio idrico che abbia una dimensione di scala adeguata, utilizzi le migliori tecnologie, e che sia realizzata secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità;
- Gli amministratori locali, sindaci in primo luogo, riuniti nell’assemblea di ambito territoriale ottimale, hanno il compito di prendere le decisioni fondamentali riguardo al servizio idrico integrato e quindi gli obiettivi di servizio, l’uso della risorsa, gli investimenti, il limite di sostenibilità della tariffa, l’affidamento del servizio idrico;
- Istituzione di un’Autorità di regolazione indipendente che abbia poteri di verifica dei piani strategici e dei piani d’ambito, che verifichi la congruità delle tariffe, che controlli l’attività dei gestori con poteri di ispezione e di sanzione;
- Introduzione di una tariffa sociale a vantaggio dei nuclei familiari più numerosi e delle fasce meno abbienti;
- Istituzione di un fondo nazionale per il riequilibrio territoriale delle dotazioni e delle infrastrutture idriche e per la preservazione della risorsa acqua, a garanzia dell’accesso universale a un servizio di massima qualità secondo criteri di equità e solidarietà;
- Partecipazione, garanzia e informazione per gli utenti sono tutelate dall’Autorità di regolazione che garantisce a tutti i cittadini la massima trasparenza.
mercoledì 20 ottobre 2010
mercoledì 6 ottobre 2010
Prata, nel Pd spazio al rinnovamento
Messaggero Veneto — 05 ottobre 2010 pagina 07 sezione: PORDENONE ©RIPRODUZIONE RISERVATA
mercoledì 29 settembre 2010
DALLA PROVINCIA: L’inceneritore raccoglie solo no
domenica 26 settembre 2010
Convocazione del C.C. del 30.09.2010
Il Consiglio Comunale è convocato in seduta pubblica ordinaria di 1° convocazione, presso la Sede Comunale, il giorno 30 Settembre 2010 alle ore 20:00, per trattare il seguente:
ORDINE DEL GIORNO
1. Lettura ed approvazione verbali della seduta consiliare del 28.07.2010 dal n. 32 al n. 38 compreso;
2. Interrogazione presentata dal gruppo consiliare “Cambiare Insieme” sullo stato dei finanziamenti regionali al Comune di Prata di Pordenone;
3. Ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi e verifica del permanere degli equilibri generali di bilancio. Esercizio 2010 (Immediata esecutività);
4. Ratifica delibera giuntale n. 107 del 16.09.2010 “Variazione al bilancio di previsione ed al PRO 2010”; 5. Comunicazioni del Sindaco.
giovedì 23 settembre 2010
Lerner: "Il federalismo della lega? Solo propaganda"
La Lega ricorda la vecchia forma del partito comunista Bolscevico. La struttura del partito è centralista e non federale nelle decisioni da prendere al suo interno. La linea politica è data un piccolo gruppo che ruota intorno a Umberto Bossi che ha l’idea di Padania come regione, anzi come una nazione diretta da un partito unico che impone i sui simboli alla cosa pubblica. Come ha spiegato Luca Ricolfi adopera il federalismo solo come espediente propagandistico. Infatti questa estate la Lega sarebbe voluta andare al voto. Ovvero per aumentare seggi e poltrone era disposta a mandare in aria i decreti attuativi del federalismo. Decreti che sono aleatori e lontani dal dare vantaggio alle aree del nord e alle persone. Ma non è possibile un federalismo a costo zero, loro sanno bene che il federalismo è la propaganda di un partito centralistico.
I cittadini del nord si devono sentire traditi dal fatto che il governo ha promesso tanto e mantenuto poco?
I cittadini del nord vivono una condizione schizofrenica. Sono governati con continuità da vent’anni dalle stesse persone. Chi li governa adopera la televisione per presentarsi anche come oppositore. Non solo i leghisti, anche Berlusconi ha impostato tutto sul fatto che gli è impossibile realizzare qualcosa di buono perché osteggiato da giudici e da vecchi poteri. Negli ultimi 9 anni 7 sono stati governati da Berlusconi: il dubbio che inizia a serpeggiare è che sono degli incapaci ma, soprattutto al nord, i cittadini non vedono ancora una alternativa.
sabato 18 settembre 2010
Pacchetto sicurezza targato PDL
Le auto-celebrazioni della Giunta Belfanti
Ultimamente nei giornali non passa settimana che la giunta del nostro comune compaia in qualche articolo auto celebrativo e così, ci ritroviamo a vedere il nostro sindaco che vince i match di ping pong o che si annuncino 4 volte le scuole di Villanova, 3 Volte il Palazzetto, si inauguri 3 volte il nuovo campo sportivo, si dia come già per realizzato il parco pubblico e si presenti una variante alla viabilità della zona industriale come “strada del mobile” e soluzione ai problemi di viabilità del nostro comune.
Ma della crisi, delle nostre fabbriche, della cassa integrazione perché non parlano mai? Perché a bilancio fanno fatica ad inserire delle voci di aiuto ai cittadini del comune in difficoltà? (l'ultima volta si sono affidati alla buon anima di cittadini più facoltosi) Forse è più facile annunciare e farsi finanziare dagli “amici” delle opere monumentali. Di fognature, ampliamento dell'acquedotto non sanno neanche che dire... sono sotto terra non le hanno mai viste! Eppure sono anni che non si fa più nulla, dobbiamo arrivare all'emergenza per occuparcene?
Forse è meglio che questi signori rimettano i piedi per terra, è facile essere auto celebrativi quando la gente si fida ciecamente, ma prima o dopo la gente si accorgerà che è stata presa in giro...
sabato 11 settembre 2010
Ecco il MORALISMO della Lega Nord
"C'era da andare a prendere i parenti della moglie all'aeroporto? «Autista: la macchina!». Voleva vedere la partita di calcio Padania-Tibet? «Autista: la macchina!». Era invitato a pranzo dei suoceri? «Autista: la macchina!»."
Tutte le mosse successive, dimissioni dalle cariche istituzionali e dal partito, sono più che corrette non c'è dubbio, fatto sta che comunque anche la Lega Nord, prima di criticare gli altri sarebbe meglio guardasse a casa sua, dove giustamente è padrona, e sopratutto imparasse a diventare un partito di governo in tutte le sedi (nazionale, regionale, provinciale e comunale) e a prendere le proprie responsabilità su decisioni concrete... ma questo è un'altro discorso.
"Ad andare con lo zoppo, si impara a zoppicare"
Cari concittadini riprendiamoci la politica non delegando ma partecipando!...
Altimenti queste cose non avranno mai fine e chi ci rimette è sempre "pantalon".
giovedì 2 settembre 2010
Congresso di circolo e provinciale del Partito Democratico
INCONTRO CON I CANDIDATI
Caro democratico/cara democratica,
il percorso del nostro partito prevede delle tappe importanti come quella del congresso per l’elezione dei segretari di circolo e dei segretari provinciali.
Al fine di arrivare al voto in modo che tutti possano esprimere i contenuti della loro proposta abbiamo organizzato un incontro preparatorio aperto a tutti gli iscritti per
La rivoluzione (ciò che vorrei da elettore)
...La rivoluzione deve partire dalle cose che vanno peggio, proprio perché ci sono ampi margini di miglioramento. Ti entra in casa un idraulico. Chiedigli la ricevuta, perché potrai scaricarla dalle tasse. E se facciamo pagare le tasse, poi, anziché creare un tesoretto e discuterne con Diliberto (che è tornato, anche lui), automaticamente le restituiamo a chi le tasse le ha sempre pagate e a chi si
impegna a investire per davvero...
... Una rivoluzione italiana, che parta da dove siamo deboli e incerti. E rompa lo schema della dannata comunicazione di B. Una forma di disobbedienza verso i luoghi comuni e i proverbi che ci accompagnano come fossero mantra. «Non siamo mica qui a pettinare le bambole», «non mettere il carro davanti ai buoi», «non accettiamo lezioni da nessuno». I proverbi, come le cose, si possono cambiare. E la sinistra l'hanno inventata, secoli fa, proprio per cambiare le frasi fatte. Che sono, appunto, da farsi, di nuovo, per rimettere a posto le parole. E le cose.
(Giuseppe Civati)
lunedì 2 agosto 2010
Sugli OGM: le incoerenze della Lega Nord
Nei mesi passati, in due ripetute occasioni, l’opposizione provinciale come sempre coesa (PD-IdV e Libertà Civiche) ha proposto al consiglio provinciale di votare un ordine del giorno sul tema (cfr il blog. www.giorgiozanin.com ). Dal momento che la materia in senso stretto non può essere regolata dall’amministrazione provinciale, si era offerta l’occasione di portare alla comunità un messaggio da parte della rappresentanza politica di un territorio che in questi mesi è stato direttamente coinvolto dalle semine e dunque anche dalle polemiche. L’odg in effetti, a somiglianza di quanto già votato da molte amministrazioni locali, riprendendo il principio di cautela espresse da molti osservatori scientifici e istituzionali, forniva un indirizzo culturale sugli OGM. Un indirizzo legato al sentimento e alle ragioni di attaccamento ai valori del territorio, della qualità e naturalità. Tutti valori che ben conosce la nostra gente, attaccata per storia in modo vitale alla terra.
In entrambe le occasioni, mentre l’ondivago PDL ha cercato di evitare la questione, la Lega Nord, con un’incoerenza che è necessario sottolineare, stante anche i proclami netti dell’allora ministro Zaia, ha fatto mancare il suo appoggio. Anzitutto con un disinteresse per il tema, viste le ripetute assenze in aula in primis del capogruppo Bortolotti; in secondo luogo scegliendo una vergognosa linea di astensione, per altro non appoggiata dal presidente del Consiglio Zambon; in terzo luogo accogliendo il rigetto tecnico dell’odg in sede di seconda presentazione.
Ancora una volta l’incoerenza tra proclami e fatti si dimostra una qualità della Lega Nord. Lo sappiano i cittadini, anzitutto quelli che hanno visto in questa forza politica un’opportunità di vero cambiamento della politica.
domenica 25 luglio 2010
Ma si può rischiare una maxi-multa perché magari si è in vacanza o non si controlla la posta? Ciò significa rendere la vita impossibile a migliaia di siti e di blog, ben diversi dalle testate giornalistiche. Lo fanno dimenticando che la rete è proprio un'altra cosa. Non c'è stato
ascolto rispetto a un'indicazione molto chiara che viene dall'universo della rete: stralciare un comma che equipara impropriamente i siti alla carta stampata. Ma c'è ancora la possibilità, se si vuole, di abolire questo bavaglio digitale alla ripresa del dibattito nell'aula della Camera.
Il Pd si è già impegnato e chiede a tutti di sostenere la battaglia per la libertà sulla rete, senza censure, mandando un'e-mail ai capigruppo di tutti i partiti alla Camera per chiedere l'abolizione di questa norma”.
venerdì 23 luglio 2010
AVREMO IL PARCO, USIAMOLO !!!
La rivoluzione dell'acqua
Un milione e quattrocentomila donne e uomini che sottoscrivono i tre referendum per la ripubblicizzazione dell’acqua rappresentano una piccola grande rivoluzione.
Come tale, provoca immediato spavento nei poteri forti e in un quadro politico-istituzionale non avvezzo all’idea che possa esistere una soggettività sociale capace di prendere parola e di progettazione autonoma.
Un primo tratto di questa rivoluzione risiede nel fatto che sul tema dell’acqua si è ormai costituito, per la prima volta dopo decenni, un vero e proprio movimento nazionale di massa.
L’Italia, come ciascuno può intuire anche ad un’ osservazione superficiale, è un Paese tutt’altro che pacificato : decine di conflitti attraversano il mondo del lavoro, la società e le realtà territoriali.
Sono esperienze dotate spesso di una fortissima radicalità ma al contempo di altrettanta frammentazione.
Dentro questo contesto, il movimento per l’acqua si colloca come una fertile anomalia : estremamente reticolare e radicato nei territori, su questo humus ha saputo costruire e vivificare nel tempo –dalla legge d’iniziativa popolare alla campagna referendaria, passando per due grandi manifestazioni nazionali- una forte vertenza nazionale, capace di incidere sull’agenda politica del Paese.
Il secondo tratto risiede nel non negoziabile contrasto con il pensiero unico del mercato : dopo due decenni di egemonia della cultura dell’impresa sulla società e la vita delle persone, il movimento per l’acqua costruisce una mobilitazione densa non per ottenere qualche riduzione del danno, bensì per affermare la totale fuoriuscita dell’acqua e dei beni comuni –essenziali alla vita- dal gorgo delle Società per Azioni comunque delineate. E per affermarne la riappropriazione sociale e una gestione pubblica e partecipata dalle comunità locali.
O la Borsa o la vita, per dirla senza perifrasi.
Il terzo tratto nasce dalla straordinaria domanda di democrazia e di protagonismo sociale che questo movimento ha messo in campo e ha saputo intercettare : le donne e gli uomini che hanno profuso energie, in ogni comitato nato nella più grande metropoli così come nel più piccolo paese di montagna, e i cittadini corsi a frotte a firmare affermano la straordinaria volontà di decidere tutte e tutti in prima persona su ciò che a tutti appartiene. Per la qualità della vita nel presente oggi e una possibilità di futuro per le future generazioni.
Da questo punto di vista, il referendum è uno strumento ma anche un fine in sé, in quanto afferma il principio che su beni essenziali alla vita come l’acqua nessuna delega è autorizzata e la decisione deve appartenere a tutte e tutti.
Da ultimo, ma non per importanza, emerge il tratto di laboratorio di democrazia e partecipazione che il movimento per l’acqua ha saputo costruire in quasi un decennio di esperienza. Il costante rapporto fra locale e globale, l’approccio inclusivo verso le più diverse culture e provenienze, il metodo del consenso come elemento costitutivo di tutti processi decisionali fondamentali, hanno fatto di questa esperienza un interessante laboratorio di formazione collettiva, di saperi condivisi, di redistribuzione della conoscenza.
Un laboratorio perfettibile, ma sufficientemente attrezzato da consentire al movimento dell’acqua, a differenza di altri luoghi di costruzione dell’opposizione sociale e politica, di evitare una delle conseguenze più nefaste del degrado della politica : la nascita dei populismi, che, anche nelle loro versioni più avanzate, costruiscono appartenenza sull’elemento simbolico della personalizzazione.
Al contrario, nel movimento per l’acqua l’appartenenza nasce dalla condivisione del tema e di una piattaforma valoriale, culturale e politica che si fonda su obiettivi di radicale trasformazione della democrazia nel senso della partecipazione sociale.
Sono queste alcune delle caratteristiche che, nel determinare il successo della campagna di raccolta firme, mettono in campo un potenziale di cambiamento di grande fertilità sociale.
Un popolo che riprende collettivamente parola è molto più pericoloso di un popolo che cerca di volta in volta qualcuno a cui affidarsi.
Sarà un autunno caldo per la battaglia dell’acqua.
Sapremo rinfrescarci in primavera con una marea di SI alla riappropriazione sociale dell’acqua.
domenica 13 giugno 2010
Federalismo !?!?! Si ma....
“I tagli previsti dalla manovra rischiano di pregiudicare alla base la premessa stessa del federalismo fiscale. Le risorse su cui potranno contare i Comuni non sono sufficienti nè per l’erogazione dei servizi, nè tanto meno per la perequazione e il finanziamento fiscale”. Lo ha sottolineato il presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino, durante l’audizione di oggi di fronte alla Commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale, cui hanno partecipato i vertici dell’Associazione guidati dallo stesso presidente e dal segretario generale, Angelo Rughetti. All’audizione, durante la quale è stato presentato un documento, hanno partecipato anche il Vicepresidente Salvatore Perugini ed il Sindaco di Verona, Flavio Tosi, designati a rappresentare i Comuni nel Comitato dei rappresentanti delle Autonomie locali, organo che agisce all’interno della Commissione parlamentare.
“La preoccupazione dei Comuni è semplice: non vorremmo – ha spiegato Chiamparino – che con la mano destra si disfacesse quello che si fa con la sinistra”. Da un lato “apprendiamo con soddisfazione che il primo decreto attuativo sul federalismo demaniale è arrivato in porto, seppur con qualche perplessità sulla limitatezza dei beni trasferiti”; e nello stesso tempo che “entro giugno sarà presentata la prima bozza del decreto sull’autonomia impositiva, senza il quale non si puo’ parlare di federalismo”. Dall’altro lato però, ha aggiunto il presidente Anci, “non possiamo non notare come le decisioni prese con gli ultimi provvedimenti, e soprattutto con la manovra finanziaria, vanno nella direzione esattamente opposta rispetto ad un’evoluzione realmente federalista”.
Chiamparino, a tale proposito, ha ricordato che “tolta la quota di entrate previste dal recupero dell’evasione fiscale ed altre piccole entrate, più di due terzi dei ‘tagli’ della manovra sono richiesti a Regioni, Province e Comuni. Non è poi un indice di grande affidabilità che il Governo abbia presentato all’Anci un raddoppio delle cifre dei sacrifici richiesti nel giro di due soli giorni: questo dimostra che ci sono spazi della pubblica amministrazione che hanno resistito meglio ai tagli, che sono finiti per ricadere in modo particolarmente gravoso sul comparto dei Comuni”, ha osservato.
Il presidente Anci si è infine soffermato sugli aspetti normativi dell’attuazione del federalismo che, a suo dire, registra “un preoccupante rigurgito centralista”. Invece di “andare nel senso della responsabilizzazione degli enti locali, si va verso un accentramento non tanto verso il Governo, quanto verso le agenzie governative. Se si parla di federalismo per il patrimonio immobiliare, non capisco che senso abbia l’accentramento del complesso degli interventi sul catasto nelle mani dell’Agenzia del territorio”.