domenica 13 giugno 2010

Federalismo !?!?! Si ma....

“I tagli previsti dalla manovra rischiano di pregiudicare alla base la premessa stessa del federalismo fiscale. Le risorse su cui potranno contare i Comuni non sono sufficienti nè per l’erogazione dei servizi, nè tanto meno per la perequazione e il finanziamento fiscale”. Lo ha sottolineato il presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino, durante l’audizione di oggi di fronte alla Commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale, cui hanno partecipato i vertici dell’Associazione guidati dallo stesso presidente e dal segretario generale, Angelo Rughetti. All’audizione, durante la quale è stato presentato un documento, hanno partecipato anche il Vicepresidente Salvatore Perugini ed il Sindaco di Verona, Flavio Tosi, designati a rappresentare i Comuni nel Comitato dei rappresentanti delle Autonomie locali, organo che agisce all’interno della Commissione parlamentare.

“La preoccupazione dei Comuni è semplice: non vorremmo – ha spiegato Chiamparino – che con la mano destra si disfacesse quello che si fa con la sinistra”. Da un lato “apprendiamo con soddisfazione che il primo decreto attuativo sul federalismo demaniale è arrivato in porto, seppur con qualche perplessità sulla limitatezza dei beni trasferiti”; e nello stesso tempo che “entro giugno sarà presentata la prima bozza del decreto sull’autonomia impositiva, senza il quale non si puo’ parlare di federalismo”. Dall’altro lato però, ha aggiunto il presidente Anci, “non possiamo non notare come le decisioni prese con gli ultimi provvedimenti, e soprattutto con la manovra finanziaria, vanno nella direzione esattamente opposta rispetto ad un’evoluzione realmente federalista”.

Chiamparino, a tale proposito, ha ricordato che “tolta la quota di entrate previste dal recupero dell’evasione fiscale ed altre piccole entrate, più di due terzi dei ‘tagli’ della manovra sono richiesti a Regioni, Province e Comuni. Non è poi un indice di grande affidabilità che il Governo abbia presentato all’Anci un raddoppio delle cifre dei sacrifici richiesti nel giro di due soli giorni: questo dimostra che ci sono spazi della pubblica amministrazione che hanno resistito meglio ai tagli, che sono finiti per ricadere in modo particolarmente gravoso sul comparto dei Comuni”, ha osservato.

Il presidente Anci si è infine soffermato sugli aspetti normativi dell’attuazione del federalismo che, a suo dire, registra “un preoccupante rigurgito centralista”. Invece di “andare nel senso della responsabilizzazione degli enti locali, si va verso un accentramento non tanto verso il Governo, quanto verso le agenzie governative. Se si parla di federalismo per il patrimonio immobiliare, non capisco che senso abbia l’accentramento del complesso degli interventi sul catasto nelle mani dell’Agenzia del territorio”.